[D&D 5e] Actual play: una giocata veloce a Brancalonia

Dopo una discussione interessante sul canale Telegram Eclectica GdR a proposito di Brancalonia, in cui si metteva in dubbio che il motore di gioco (D&D 5e) fosse adatto all’ambientazione, ho deciso di fare un esperimento. Avevo comprato tempo fa il manuale di Brancalonia, approfittando di uno sconto, e le regole base di D&D 5e sono ormai open source.

La giocata si è svolta su Discord in tre sessioni, con tre giocatori.

  • uno era dapprima Scrat, “mattatore”, cacciatore dei boschi, quindi Guerrino, “spadaccino”, mercenario duro e puro.
  • un altro era Alboino, “benandante”, praticante di magia pagana.
  • una terza (giocatrice quasi-neofita) era Pandolfo, “cavaliere errante”, ex avvocato dalla lingua sciolta poi convertitosi.

C’è stata una breve discussione pre-gioco su Telegram,

principalmente per:
  • ricordare gli elementi chiave dell’ambientazione e le piccole varianti di regole che introduce (non ho fatto altro che postare i pezzi del manuale che ritenevo fondamentali),
  • concordare alcune cose tecniche; in particolare abbiamo scelto di:
    • giocare con personaggi di 3° livello,
    • usare solo le sottoclassi e i background specifici di Brancalonia, e
    • ignorare la meccanica dell’ispirazione (che detesto; è stata l’unica modifica al regolamento).

L’aggancio era questo:

Quando il formaggio cadde dal cielo

La vostra piccola cricca è caduta in disgrazia all’interno della banda di cui fate parte: avete bisogno urgente di un buon colpo, qualcosa che vi riscatti agli occhi dei capibanda.

Il vostro vagabondare vi ha portati a una stazione di cambio in Torrigiana, dove avete appreso la notizia della settimana: a quanto pare, una gigantesca forma di formaggio è caduta dal cielo, è rimbalzata sulle mura della vicina Badìa di San Monco, ed è poi rotolata fino a una vecchia cava di pietra.

Varie persone sono accorse, interessate a quel prodigio. I potenti iniziano a offrire grosse somme per il privilegio di gustare il celeste prodotto caseario.

Le cose non sono così facili: la cava è sulle terre del capriccioso Duca Bramanti, che non sembra intenzionato a far passare nessuno, neppure i frati né i birri.

Si sospetta che la banda di Ghino il Secco, ricercata per una rapina clamorosa, si sia rifugiata nelle cave, e che il vero scopo del Duca sia assicurarsi la loro taglia e/o il loro malloppo.

Non è tutto: gira voce che le cave ospitino un mostro addormentato, e che questo trambusto finirà di certo per svegliarlo.

C’è poco tempo per agire, prima che la situazione diventi esplosiva!

Era la prima volta che masteravo Brancalonia e credo che per tutti i giocatori fosse la prima volta (o quasi) che la giocavano.

Per chi di voi fosse interessato, ho messo la mia preparazione in questo Google Doc:

Come potete vedere si trattava di un cosiddetto “sandbox”, cioè di uno scenario completamente aperto, senza un preciso obiettivo per i PG eccetto il generico “fate più soldi possibile prima che sia tardi”.

In effetti era la prima volta che portavo uno scenario così aperto in una giocata breve (se si eccettua, forse, quello di Antiochia, vedi qui e qui): normalmente, quando il tempo di gioco è contenuto, tendo a preferire giocate con “premesse forti”. Ma ho voluto rischiare, perché avevo molte idee che mi piacevano e in questo modo le ho messe dentro tutte, lasciando poi che dipendesse dai giocatori quali sarebbero venute fuori.

Per rendere lo scenario dinamico ho inserito un “tiro per eventi” al passare del tempo: sostanzialmente un “tiro per i mostri erranti”, con la differenza che i risultati, anziché far apparire mostri, facevano muovere l’una o l’altra delle molte fazioni in campo. (Lo trovate alla fine del documento.)

A livello complessivo, la giocata è stata molto vivace e divertente.

In breve,

Scrat, Alboino e Pandolfo hanno subito deciso di partire alla ricerca del formaggio, dopo aver parlato con la locandiera Giovanna che prometteva di comprarglielo a buon prezzo. Al posto di blocco sono riusciti, con astuzia, ad aggregarsi al Duca, in procinto di partire per la sua spedizione punitiva. Scrat aveva (per decisione del giocatore) una backstory di odio reciproco col Duca, ma è riuscito a non farsi riconoscere.

Intanto gli eventi in background si sono mossi in modo tale che gli uomini di Ghino il Secco si erano ammutinati, e stavano per scappare con il malloppo.

I due gruppi (i fuggiaschi e l’armata del Duca) si sono incontrati fuori dalle cave, e ne è nato uno scontro. Pandolfo ha partecipato, cercando di prendere un bandito vivo e riuscendoci, mentre Scrat e Alboino ne hanno approfittato per tentare di uccidere il Duca, ma senza successo, anzi, per un pelo non ci lasciavano le penne contro le sue guardie del corpo. Il ritorno di Pandolfo ha sbloccato la situazione.

Il Duca è fuggito a cavallo. Si è rifugiato in una baracca nelle cave, ma i PG sono riusciti a seguirne le tracce. Scrat voleva farlo fuori, ma Alboino e Pandolfo lo hanno convinto a prenderlo invece in ostaggio.

Esplorando le cave hanno trovato e catturato anche Ghino il Secco.

Usando il Duca come ostaggio hanno imposto ai suoi soldati, che erano usciti vincitori dallo scontro con i banditi, di gettare le armi e di consegnare il bottino della rapina, confiscato a questi ultimi.

Hanno quindi fabbricato una slitta di fortuna da legare a un cavallo per trasportare il formaggio. Questo però ha richiesto tempo, e il risveglio improvviso del mostro delle cave ha messo in fuga sia i PG che i soldati.

I PG sono tornati al posto di blocco, tirandosi dietro il formaggio e avendo prigionieri Ghino, l’altro brigante (l’ho battezzato Mino) che Pandolfo aveva catturato, e il Duca. Hanno cercato di guadagnarsi il passaggio minacciando di uccidere il Duca. Ma il cavalier Tullio, rimasto a guardia del posto di blocco, in realtà non vedeva l’ora di sbarazzarsi del suo principale, quindi ha ordinato l’attacco. Scrat ha ucciso il Duca ed è stato a sua volta ucciso da Tullio. Ghino e Mino se la sono svignata nel bosco. Alboino e Pandolfo sono scappati, ma hanno dovuto lasciare lì il formaggio.

Tornati alla stazione di cambio, Alboino e Pandolfo hanno stretto alleanza con Guerrino (nuovo PG) e hanno parlato con la dottoressa Romina, interessata a studiare il formaggio. Hanno elaborato un astuto piano per recuperarlo: avrebbero sfruttato la dottoressa come diversivo, spalleggiata da Guerrino che i soldati non avevano mai visto, mentre Alboino e Pandolfo sarebbero arrivati furtivamente dalla macchia.

Romina si è rivelata collaborativa ma molto ingenua, cosa che ha creato alcune situazioni esilaranti. Guerrino è stato bravo a distrarre Tullio. Ma intanto, nella boscaglia, Alboino e Pandolfo si sono imbattuti nel famigerato cacciatore di taglie Beccogrigio, con i suoi scagnozzi. Era sulle tracce di Ghino, non sulle loro. Hanno accettato di metterlo sulla giusta pista, e così se la sono cavata.

Malgrado un paio di buone idee, e altre scenette buffe, la seconda parte dell’attuazione del piano non è andata bene: si sono fatti scoprire, ed è scoppiata una nuova battaglia. Pandolfo è caduto eroicamente, Alboino se l’è svignata, Guerrino si è battuto da valoroso ma si è arreso quando si è trovato circondato.

Alboino è stato l’unico superstite, con un discreto gruzzolo (la sua parte del bottino della rapina). Il formaggio è rimasto lì, e la sua origine è rimasta inspiegata.

Abbiamo fatto una chiacchierata dopo ogni sessione. Complessivamente siamo rimasti soddisfatti.

Tra i principali commenti positivi:

  • è stata molto sentita, e apprezzata, l’atmosfera che tutti si aspettavano da Brancalonia, con personaggi un po’ “scappati di casa”, mezze tacche, bonarie “canaglie” in un mondo bizzarro e più grande di loro;
  • è stato divertente il frequente uso di escamotage e astuzie per risolvere le situazioni;
  • c’è stato modo di affezionarsi ai personaggi.

Un’osservazione critica, secondo me molto azzeccata, riguarda quelle parti del motore di gioco di D&D 5e che non sono state “toccate” dal reflavour di Brancalonia, in particolare gli incantesimi e i poteri magici. Ci siamo trovati tutti d’accordo che sarebbe stato simpatico (e avrebbe richiesto poco sforzo) “reskinnarli” tutti in modo più buffo e coerente con l’ambientazione. I giocatori, comunque, ci hanno provato: Alboino usava pulci e pidocchi che aveva addosso come componenti delle sue magie, e quando ha usato la forma selvatica ha caricato i nemici in forma di mucca!

Non c’è stata occasione di provare la meccanica speciale per la rissa introdotta in Brancalonia. Inoltre, ovviamente, non sono state usate tante altre meccaniche particolari che sono chiaramente intese per una campagna lunga (la gestione del covo, l’aumento progressivo delle taglie sui personaggi, lo “sbraco” nei periodi di riposo…).

Personalmente sono soddisfatto di com’è andata. La preparazione è stata semplice e mi ha richiesto un tempo abbastanza breve. In effetti, non sento di aver variato apprezzabilmente la mia tecnica di preparazione rispetto al mio solito con giochi simili a questo.

8 apprezzamenti

Sai proprio come farti voler bene, vero? :slight_smile:

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Come @Bille_Boo ha avuto modo di dire poco fa nella chat di queste sessioni, faccio coming out come giocatore :smile:.

Ero Scrat prima e Guerrino poi. Aggiungo alcune considerazioni sulla giocata e più in generale.

Parto con quella generale, che tra l’altro riprende uno scambio di opinioni su Ruling the Game a cui abbiamo partecipato anche io e @Bille_Boo. Leggere la preparazione di qualcosa in cui si è giocato dà un po’ la sensazione di svilire le scelte prese in gioco. (Poi, chiaro, qui era necessario per avere la panoramica completa del post e non rispondere a vanvera.) Non approfondisco ulteriormente perché andremmo fuori dall’argomento di questo thread.

A proposito del passato di Scrat: @Bille_Boo ci ha fornito vari personaggi pregenerati, come Guerrino, ma io ho preferito crearmi Scrat da zero. Ora, tra gli elementi da definire per generare un personaggio di D&D 5e ci sono Allineamento e Background. Nei Background del Manuale del Giocatore (e Brancalonia, da cui ho scelto il mio, non è da meno) ci sono tabelle d6 da cui estrarre Ideali, Legami e altri due elementi di cui non ricordo a memoria il nome, che danno spunti per caratterizzare il personaggio come persona, non solo come costrutto di privilegi di classe. Tutte queste quattro liste hanno elementi associati ai vari Allineamenti. Qui non ricordo esattamente il mio processo mentale, ma il candidato più probabile è “voglio essere Caotico Buono perché mi sembra il più sensato per delle canaglie bonaccione, dunque sceglierò tra gli spunti Caotici o Buoni”. (Se non sbaglio comunque ci eravamo detti di evitare personaggi Malvagi tra le scelte tecniche.) Quindi alla fine Scrat era un fuggitivo con qualcuno che lo aveva denunciato, costringendolo all’esilio, e un odio inveterato per qualcuno del suo passato. Nella prima sessione ho suggerito di rendere questi qualcuno una persona sola, per semplicità, e di scegliere un volto noto della preparazione per legare Scrat a ciò che avremmo giocato. Siccome @Bille_Boo non mi ha presentato un nemico da dietro lo schermo, ho tirato una moneta tra il Duca e Ghino, che noi giocatori conoscevamo già entrambi fin dall’inizio, e il fato ha voluto che la nemesi di Scrat fosse proprio il Duca.

L’altra considerazione su cui vorrei approfondire è questo momento citato nel riassunto delle sessioni:

Il riassunto non rende giustizia al momento vissuto al tavolo (virtuale) :sweat_smile:! Scrat aveva sbarrato la porta con una torcia, per poi accenderne una seconda con cui appiccare il fuoco alla baracca. Tutta la discussione tra personaggi e tra giocatori è avvenuta mentre, nell’immaginato, il Duca era lì lì per soffocare e poi bruciare. È seguito un segmento piuttosto intenso in cui gli altri personaggi hanno presentato varie argomentazioni per risparmiare la vita al Duca, non ultima quella che si trattava dell’unica garanzia di uscire vivi dalla cava nonostante i soldati schierati appena fuori. Al contempo i giocatori chiedevano di appoggiarsi alle regole del gioco per convincere Scrat, cosa a cui @Bille_Boo non si è mostrato ricettivo (come anche in tutte le altre occasioni in cui dovevamo prendere decisioni sulle future azioni del gruppo, con totale imparzialità ha lasciato che concordassimo tra noi). A questo punto ho lasciato che si salvasse il Duca:

  • le argomentazioni portate nella finzione erano significative e convincenti;
  • D&D 5e è un gioco in cui il party ha la sua centralità e, trovandomi in minoranza, lo trovavo un approccio equo;
  • sospettavo che bruciare vivo il Duca non fosse una soluzione accettabile per gli altri giocatori.

Su quest’ultimo punto al momento c’è solo la mia sensazione, di cui ho preso coscienza solo ora nel ripensare alla giocata, al punto che solo ora ho scritto in chat per chiedere esplicitamente agli altri se questa scena li abbia messi a disagio. Prima di giocare si è discusso di sistemi di sicurezza e si è concordato di usare il buon vecchio sistema di “parlare apertamente di eventuali problemi per risolverli tra persone ragionevoli”, quindi c’è una certa probabilità che la mia sia una preoccupazione infondata, dato che non è stata sollevata nessuna bandierina.

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Grazie mille per aver trovato il tempo di scrivere in dettaglio di quell’episodio! Per me è stato molto interessante e mi è anche piaciuto come lo abbiamo gestito, ma non avrei avuto tempo di descriverlo a fondo.
Comments are welcome!

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Eccomi qua ero Alboino, il Benandante. Considerazione sul mio personaggio e su come l’ho “usato” e giocato.
Mi sono voluto mettere alla prova, visto che non l’avevo creato io, quindi, incantesimi e direzione della build erano stati decisi da altri. Così facendo mi sono dovuto far bastare quello che avevo. Come faccio di solito quando gioco, ho cercato di dare un senso hai numeri delle caratteristiche ma senza tarparmi le ali, avevo un carisma bassissimo ma ho tentato lo stesso approcci con questa caratteristica proprio perchè immaginavo potessero generare situazioni interessanti, per me e per il gruppo.
Ho cercato anche soluzioni ironiche, come la trasformazione in mucca, perchè… perchè è Brancalonia e due risate di pancia, senza essere pecorecci ci devono essere (mia opinione).
La questione del rogo: non avuto nessun problema nella scena in quanto tale, è stato gestito tutto in maniera coerente e appropriata solo se devo segnalare una cosa, sarebbe stato meglio avere più chiaro il motivo di tanto odio, al tavolo è emerso ma forse non in maniera così forte come una azione del genere magari avrebbe dovuto imporre. Per capirci Scrat era incavolato nero ma proprio da veder rosso come un toro, se il mio personaggio avesse saputo di piu’ sul perchè, magari buttava altra legna sul rogo, per dire.
Io, giocatore, e anche il mio pg non l’avevo capito molto il motivo del contendere, ho intuito che gli avesse fatto qualcosa di grosso.
Complessivamente non posso che essere contento, ho giocato con degli sconosciuti e ci siamo trovati in sintonia, mentre confermo che tutte le meccaniche che hanno l’ambientazione implicita come le magie o le trasformazioni che non sono state convertite ma che sono rimaste quelle di D&D stonano.
Menzione speciale per il master, che seraficamente e autorevolmente ci ha quasi ammazzati tutti, :smiley: A parte tutto, bravissimo, sessioni bilanciate nei contenuti tra scontri verbali e fisici con gli ultimi mai rallentati da tatticismi da quadretto, che io personalmente trovo noiosi. Si alla tattica, no hai quadretti.

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Ah, mi sono dimenticato di dire che invece da giocatore/master trovo molto utile il backstage dell’avventura giocata e non mi toglie niente all’esperienza della stessa, anche se il master si è inventato al volo un png non presente nella storia, anzi da master mi piace molto vedere come gestiscono le situazioni gli altri master

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Ciao scusami potresti spiegarmi questa cosa?
Intendi per caso che non ti sei curato della “caratteristica migliore” da sfruttare per risolvere una situazione ma hai pensato prima al “modo naturale” che una persona avrebbe usato?

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Intervengo solo per una domanda “scomoda”: siamo sicuri che una persona non utilizzi la propia caratteristica che ritiene migliore (o con cui ritiene di ottenere risultati migliori), per fare cose?
Se so (magari da esperienze pregresse) che la mia caratteristica migliore è intimidire, oppure confondere con della fuffa, non userei l’una o l’altra?
Andrebbe OT rispondere, magari apriamo altro 3d, ma mi affascina come argomento, scusate l’interruzione.

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Non vedo nessun problema con il fatto che si cerchi di usare il più possibile la propria caratteristica migliore, a patto, naturalmente, che ci sia un modo ragionevole di usarla in quella data situazione. Il PG sa quali sono i propri pregi, in cosa è più bravo, ed è del tutto logico che cerchi di sfruttarli il più possibile.

Naturalmente non vedo nessun problema neanche con un giocatore che sceglie un certo corso di azione, pur avendo caratteristiche poco adatte, per… qualsiasi motivo, in effetti: dal proprio mero gusto estetico, al prediligere un certo esito finale (es. soluzione pacifica) rispetto a un altro (es. scontro).

Vanno benissimo entrambe le cose, finché il giocatore è consapevole dei pro e dei contro.

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Assolutamente d’accordo, io personalmente cerco sempre di giocare persone, quindi di capire come quella data persona (il mio pg) potrebbe decidere di agire in quella situazione, e tra le opzioni, scelgo quella che ritengo migliore per la giocata, data la premessa del gioco o della sessione, e la situazione a mano. A volte il PG sarà costretto suo malgrado a usare una sua caratteristica scarsa.

Rispetto a quanto dici tu (gusto estetico, finale voluto) faccio un paio di appunti personali:

Senso estetico: mi aspetto che con la premessa di Brancalonia, giocare persone possa tranquillamente passare in secondo piano rispetto a creare situazioni esilaranti, però esco molto dall’interpretazione del personaggio ed entro più in modalità rendo migliore la situazione

Cambio stance insomma, e allora tutto il “come si comporterebbe una persona (quella persona) in questa situazione” viene meno, giustamente, e ben venga la giocata effettuata.
Finale voluto: qui invece rimango “in character”, perchè il finale lo vuole lui (il personaggio) e molto probabilmente userà le sue abilità per ottenerlo, quale che sia.

Caveat su tutto 1: ovviamente intorno al personaggio esiste un mondo che può portarlo ad agire sulle proprie caratteristiche “peggiori”, tipo una società che obbliga a comportarsi in una certa maniera in certe situazioni, o che ha precise leggi più o meno scritte, o un qualsiasi motivo in fiction che preclude determinati modi di agire, e come detto il pg si può tranquillamente trovare a dover far leva sulla sua caratteristica peggiore.
Caveat su tutto 2: ovviamente giochi diversi hanno premesse e generano situazioni diverse, e tenderanno a farsi giocare in stance diverse.

Al di là di tutto sto pippone (cioè i vari modi in cui poter decidere le azioni del proprio pg, rispetto a premesse, situazione ecc…) che credo sia anche incompleto, mi interessa cmq molto l’argomento di “caratteristica migliore” contrapposta a “modo naturale di agire”. Naturale di chi, in quale situazione?
Per me la giocata (figa) è applicazione di cambio di stance: non interpeto più quale sarebbe "il modo naturale di questa persona di agire (che per me coincide con la sua caratteristica migliore data premessa/situazione, e a volte è cmq la peggiore), ma esco dal personaggio un attimo e scelgo il comportamento migliore per la giocata, date premessa e situazione, ma secondo lo scopo di me giocatore, non di lui personaggio, e si vanno a far benedire sia la caratteristica migliore che il modo naturale di agire. Che tra l’altro aiuta non poco secondo me a generare situazioni surreali e magari comiche in giochi con le premesse di Brancalonia.

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Piu’ che al “modo naturale” ho avuto questa idea, ho buttato un occhio alla scheda, ho visto la caratteristica bassa mi son detto… provo lo stesso non curandomi di un altamente improbabile successo, alla peggio ci faremo una risata.

Questo ragionamento nel giro di 4 secondi. Da cosa derivi questo, se dal mio modo, alla vecchia maniera di giocare o da altro non lo so. Se dovessi dire la mia a mente fredda credo ragionerei in questo termini, se io giocatore ho avuto una idea che reputo percorribile me ne frego delle caratteristiche e tento lo stesso, magari il mio Personaggio, non sa di essere poco carismatico, anzi magari si crede di essere un affabulatore nato.

Per altro anche voler ridurre le caratteristiche di sistemi come D&D a dogmi non credo sia la cosa migliore, la definizione di una delle 6 caratteristiche andrebbe presa meno letteralmente, ma spesso io per primo faccio fatica a ricordarlo, per cui destrezza=molto agile carisma=fascinoso forza=molto forte e via di questo passo.

Ho fatto da pochi giorni una partita a CAIRN e sono rimasto stupido di come aiuti mooooooooolto di piu’ il background di creazione del pg che non D&D con le sue caratteristiche.

Scusate se ho scritto male o con errori ma è davvero tardi e la sveglia suona presto, non posso ricontrollare come vorrei, abbiate pietà.

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Io direi che siamo sicuri che uno userà, dove può, le sue caratteristiche migliori. È un gioco ed è naturale che i giocatori vogliano ottenere il miglior risultato possibile. E stavamo giocando a un gioco in cui l’obiettivo è vincere una sfida, non solo per la natura del regolamento, ma proprio perché era premessa esplicita della nostra avventura: i nostri personaggi erano lì per guadagnarsi ricchezza e reputazione.

Poi secondo me il dove può qui sopra è cruciale. Ci sono situazioni in cui la scheda può essere fatta come vuole, ma l’azione più sensata che possa fare il tuo personaggio sarà comunque quella meno vantaggiosa in termini puramente meccanici. Ci è capitato ben più di una volta, come anticipava @invernomuto, di fare cose per cui ci scontravamo con i malus. Banalmente perché sia Scrat che Alboino avevano dei gustosi -1 a Carisma, però non si sono mai trattenuti dal provare a turlupinare guardie, soldati e banditi.

Per altro c’è stato un esempio piuttosto calzante di questo fenomeno:

All’inizio della ricerca del formaggio celeste, ci serviva attraversare il posto di blocco all’imboccatura del sentiero nel bosco. Siccome Scrat era una pippa con la parlantina, per cercare di convincere i soldati del Duca a lasciare entrare la cricca nel bosco ha sciorinato i nomi di funghi e vegetazione della zona, cercando di mostrarsi un credibile cercatore di funghi. Quella che sembra una bieca mossa per buttare nella mischia la Competenza in Conoscenze sulla Natura… la è a tutti gli effetti, ma ha portato a un bel momento di gioco.

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Visto che ho tradotto il post anche per Wynwerod e lì ha la sua bella immagine di copertina, mi sembra giusto che l’abbia anche qui :slight_smile:

Tra pochi giorni dovrei pubblicare il modulo impaginato in un pdf carino (ma il contenuto è quello)

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