Corsi su GdR

Ne parlavo su un altro server e mi è venuto il curioso: qualcuno di voi ha mai assistito ad un corso sui GdR? Intendo proprio quelli con cui giochiamo noi, non la parte psicologica/pedagogica/sociologica/altro.
So che il Salotto di Giano ne fa qualcuno ma non vi ho mai partecipato.

Qualcuno di voi l’ha fatto? Di cosa parlano?

Ciao :slight_smile:

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Cos’è un corso sui GDR?

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La risposta è: dipende. Su Adept Play ce ne sono diversi, e muovono da una comprensione di base su che cosa facciamo quando ci sediamo ad un tavolo (il corso base, People&Play), a comprendere le sottigliezze della matematica come linguaggio in un gdr (Numeracy). E molti altri; non starò a riassumere il tutto.

Io ho trovato spunti interessanti dal primo, anche perchè mi piace come sono gestiti (più incontri spalmati nel corso delle settimane, compiti per casa su quello che hai svolto in classe, assenza di “voti” ma molta discussione). Avrei voluto partecipare anche ad altri, ma per energie e costi non me la sono sentita.

Non ho idea di come possano essere dei corsi del genere in Italia, anche se di base sono più cauto. Ho sentito parlare del Salotto di Giano, ma solo per spizzichi e bocconi.

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Io ho visto organizzare due categorie di corsi:

-Corsi per entrare nell’editoria ludica, dal game design alla revisione testi alla traduzione. Che io ritengo di dubbia utilità (specie queste ultime due cose, sul game design ho meno consapevolezza), perché non hanno né il vantaggio di essere davvero professionalizzanti (non puoi acquisire un certo tipo di competenze con dieci ore di lezione e una stretta di mano), né quello di darti un “valido pezzo di carta” (le case editrici più piccole operano troppo sul networking e le più grandi non trovano credibili certificati da corsi così). Ora sarò particolarmente tranchant ma questo tipo di esperienza mi sembra una truffa, che marcia sul desiderio di persone giovani e inesperte di entrare nel giro del “lavoro dei sogni” per spillargli soldi o, peggio ancora, lavoro gratis (ogni tanto hanno l’ardire di pubblicizzare “farai da traduttore a un gioco vero durante le lezioni e il tuo nome sarà pubblicato!”… Tutto molto bello, ma io sto pagando per seguire le lezioni e non vedrò una lira dalle vendite).

-“Corsi di mastering”. Non ho esperienza diretta di questi ultimi, in parte perché la sola idea va molto contro ai principi che voglio vedere al mio tavolo (ossia che il master è un giocatore come gli altri e non deve far diventare la partita un lavoro per cui ha bisogno di preparazione o skill particolari).

Insomma, di solito rabbrividisco quando vedo il nome corso associato a gdr. Qualcuno ha esperienze più positive così mi ricredo?

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Io ho partecipato come Adriano ai corsi di Adept Play.

Dipende come sempre dall’oggetto: se il corso aiuta ad avere una comprensione analitica del fenomeno e migliorare come si gioca, allora sì.

Perché si può migliorare in vari modi: dal framing, a comprendere come funzionano le situazioni aperte ecc.

Partecipare ai corsi di Ron è stato molto istruttivo. Su quelli vai sul sicuro. Ma in effetti ci sono parecchi venditori di fuffa in giro e non è semplice valutare cosa sia un buon corso sui GdR.

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Aspetta, ma in che senso? Cioè, io ero convinto si stesse parlando dei corsi a cui si riferisce @Chiaki (per “imparare a scrivere” un gioco).
Cioè, c’è gente che tiene corsi per insegnarti un gioco?

Non riesco (e lo dico davvero in maniera onesta) a capire come possa esistere una cosa simile.

Visto che qualcuno di voi ha seguito corsi di questo genere, riuscite a spiegarmi come sono strutturati? Cioè… che si fa in un corso simile?

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Beh no, non su un gioco specifico. Nel caso di People and Play, l’unico su cui posso parlare, giocare a determinati giochi (Tunnels and Trolls, Swords of the skull takers, o anche vecchie riflessioni su The Whispering Vault) era un mezzo per comprendere meglio alcuni aspetti sistemici al tavolo:

  • cosa è l’IIEE e come si articola in rapporto alle autorità in gioco;
  • osservare in che modo, e attraverso quali profili, diversi giochi producano le informazioni necessarie ai giocatori per cominciare a giocare;
  • osservare la differenza e le interrelazioni tra situazione, backdrop e scena.
  • discutere del concetto di currency e cosa funziona oppure no a riguardo.

L’unico corso che Ron produce su un gioco specifico è The Pool, ma penso che obbedisca agli stessi principi: è un modo per arrivare alla teoria attraverso gioco concreto.

Difatti, i corsi di cui parla @Chiaki sono quelli che conosco del nostro belpaese, e condivido appieno le sue perplessità.

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sono corsi di analisi del fenomeno gdr in atto .

Se ti va Matteo, al prossimo People and Play ci iscriviamo insieme!

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Ecco, questa è una bella domanda perché non ho una risposta esatta. Vedo che @Chiaki , @Karaburan e @LordPersi hanno però saputo/seguito alcuni di questi corsi e hanno già dato un’indicazione.

Per completezza, riassumo quello che ci siamo detti nel server Discord dove è iniziato il tutto. Un utente ha postato il seguente link:

Al che hanno risposto che quello non è un possibile corso ma è tutt’altra cosa rispetto ad un Academy e hanno rilanciato col Salotto di Giano:
https://www.ilsalottodigiano.it/gianoacademy/

Un altro utente ha dunque fatto notare che esistono diversi tipi di corsi e sta diventando una disciplina che si studia, sia a livello di game design che a livelo di game studies (che non so che significa). Anche se, essendo una materia umanistica, ricade sempre nel “interpretabile e variabile”.
Al che rilanciano con un’immagine di libri di testo:

Io ho chiesto se esistevano testi in italiano, mi hanno detto probabilmente sì ma non li conoscono.

Poi la discussione è degenerata su altri aspetti non più riconducibili ai GdR ma a me la curiosità di sapere cosa si fa in un “corso di GdR” è rimasta. Da qui la mia domanda sul forum se qualcuno ci ha partecipato.

Quindi rilancio proprio per sapere di cosa si parla in questi corsi, se sono interessanti, lasciano il tempo che trovano o che.

Grazie :slight_smile:

Ciao :slight_smile:

Attenzione perché secondo me stai mischiando cose molto diverse.

ll game design è una disciplina in campo accademico, sebbene non troppo studiata in italia. Non so se esistano veri corsi di laurea in tema nel nostro Paese ma ce ne sono sicuramente all’estero. @Rugerfred ne sa sicuramente più di me.
Anche al di là delle università, esistono corsi di game design approfonditi. Non ti saprei indicare quali, ma so che ci sono.

I corsi di “editoria ludica” che menzionavo io si collocano un po’ come un “vorrei ma non posso” della disciplina accademica, almeno dall’impressione che ne ho avuto. Mi sembra giusto specificare che non ne ho mai seguiti, mi baso su quello che ho letto dagli annunci/dai programmi proposti/da discussioni che ho avuto in giro. Mi hanno semplicemente lasciato una pessima impressione per i motivi già spiegati.

Corsi che ti insegnano a giocare e/o a fare il master non sono corsi di game design. Quello che vedo in generale (sempre senza aver partecipato) parlando di “scuola di master” sono corsi che si propongono di insegnarti come progettare e gestire campagne di gioco di ruolo, passando per cose come “creare l’ambientazione” “gestire i png” “bilanciare il combattimento”. Un’impostazione molto “tradizionale”, mi si passi il termine.
Non sapevo dei corsi di Adept Play e simili.

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Adept Play – che recentemente Ron Edwards ha proprio ribrandizzato come “academy”, si piazza a metà (secondo me) tra:

  • L’apprezzamento del medium ludico (un obiettivo leggermente più alto di “insegnarti a giocare meglio”, anche se l’effetto poi è quello),
  • Il trattamento accademico del gioco di ruolo, cioè “la teoria”, legata strettamente all’osservazione delle proprie esperienze di gioco,
  • Il game design, però sempre inquadrato in funzione del giocare come attività artistica, nel senso di un qualcosa che ti scaturisce quando giochi troppo, niente di collegato a vendite o editoria.

Ci sono discussioni di actual play, simili a quelle che si facevano su The Forge, e seminari, che comprendono la parte gratis del sito. Ron ha cominciato a fare anche dei corsi a pagamento che hanno ripreso la sua esperienza con il Salotto di Giano.

La ragione e il significato dei corsi sono un po’ difficili da spiegare, ma praticamente è un modo condensato di assorbire delle informazioni che Ron ha sviluppato nei suoi anni di riflessione, e anche di creare una popolazione di utenti “addestrati” di Adept Play che hanno più strumenti per le discussioni con gli altri. Non sono lezioni ‘frontali’ come puoi aspettartele nel contesto educativo italiano, ma sono veri e propri seminari con esercizi a casa che vengono anche personalizzati per il gruppo di persone che li attendono. Le informazioni non sono nozionistiche e non offrono formule o semplici soluzioni ma sono vari inviti alla riflessione che devono stimolare lo studente a trarre le proprie conclusioni – tutto il contrario dell’atteggiamento da guru messianico con cui Ron viene spesso descritto. L’esperienza di Ron come insegnante universitario si fa sentire ed estrae davvero il massimo da ciascun minuto.

La lista dei corsi che ho frequentato:

  • People & Play: Il corso base, che parla delle persone al tavolo e di quello che fanno nella pratica.
  • Phenomena: Trattemento fenomenologico del gioco di ruolo, cioè: che cacchio sta succedendo qui? È un po’ People & Play 2.
  • Three Fantasies: La storia del fantasy e come si è intrecciata con quella del gioco di ruolo.
  • Numeracy: La matematica come linguaggio e le sue finezze applicata al gioco di ruolo. Dalle finezze dei tiri di dado alla teoria del caos. (forse il corso di Ron più “sperimentale”)
  • Playing with the Pool: analisi e applicazione del gioco “The Pool” per chiarire elementi essenziali del gioco di ruolo nella pratica, analisi di giochi adiacenti ad esso.
  • Situation & Story: una lente sul gioco di ruolo come sviluppo di una situazione in divenire, e di come ciò si applichi al concetto di ‘storia’ o di produzione di fiction.

Ci sono anche Action in your Action, The Ronnies e Free Radical che non sono ancora riuscito a seguire per ragioni di tempo.

Si parla pochissimo di GNS e “intenti creativi”. Cioè, proprio quasi zero. Giusto per farvi capire quanto abbia preso un granchio la comune interpretazione italiana del pensiero di Ron.

Io trovo che Adept Play come ambiente sia molto vicino a quello che facciamo e discutiamo qui. A me questi corsi sono serviti tantissimo e li consiglio.

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Su questo mi sento di poter parlare con cognizione di causa (ho insegnato game design per qualche anno, anche se applicato ai videogiochi). Un corso, fatto bene, di game design è chiaramente utile se una persona vuola intraprendere quella carriera (o ha tanti soldi da spendere e vuole investirli per approfondire il game design come hobby - ma sconsiglierei comunque un corso in questo caso, perché sono tutti molto business-oriented).
Per quanto mi riguarda, la regola dei corsi è una sola: valgono tanto quanto il docente. Se il docente ha davvero lavorato in un certo campo, ha accumulato esperienza, allora potrà trasmettere tale conoscenza agli studenti. Non è l’unico elemento (perché se hai esperienza ma poi non sai parlare difficilmente potrai essere un insegnante efficace), ma è uno dei fondamentali.
Ho sempre diffidato (e l’esperienza diretta mi ha sempre dato ragione) dei corsi tenuti dai “teorici” (coloro che studiano la materia ma non l’hanno mai applicata).

In italia, corsi di game design applicati ai boardgame e ai giochi di ruolo non ne conosco (magari ci sono, ma non saprei davvero dove pescarli).

Mi sbilancio anche qui: sono chiaramente corsi bait quelli del “ti insegno a fare il game master così le tue campagne saranno più fighe”.
Anche perché… se la campagna è figa o no, non dipende dal game master ma da tutti i giocatori, per cui sta roba è davvero inguardabile.

Sono onestamente curioso di capire come e perché.
Nel senso: a me continua a sembrare strano che esistano corsi per imparare a giocare di ruolo.
Tuttavia, alcune delle cose che hai detto che avete affrontato nei corsi (come Numeracy e Three Fantasies) sembra davvero interessanti (anche se slegate al “fai questo corso e sarai migliore come giocatore”, mi pare).
In più, quello che ha scritto Davos mi sembra abbia un senso:

Cioè: un corso per giocare meglio non so se mi interessa (o se lo ritengo utile). Un corso per capire le dinamiche che si generano e possono essere generate con certi strumenti (la conversazione, la matematica, ecc) sono temi che trovo invece utili (e potenzialmente “insegnabili” per cui un corso mi sembra sensato).

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Eh, allora ti sei risposto da solo, insomma. Penso che la descrizione data da Adriano e Alessio fosse un po’ riduttiva. Alla fine sono corsi di analisi e teoria applicata. L’effetto è anche di poterti aiutare a trarre più soddisfazione dal gioco, se e solo se hai delle disfunzioni o cattive abitudini che questo tipo di riflessione può aiutarti a risolvere. I corsi non offrono soluzioni o ricette o “fai questo per giocare meglio”.

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Ero piuttosto sicuro ci fosse qualcosa del Salotto di Giano, ma vedo che non li tengono più (e comunque erano tenuti, in inglese, da Ron Edwards quindi non so quanto valgano come “corsi italiani”). In compenso la mia memoria fallace mi ha portato a scoprire l’esistenza di un corso (ormai concluso) di design di GDR della Tambù, che è stato successivamente soppiantato da una Masterclass sul board game design con alcuni docenti in comune. Ero anche piuttosto sicuro che Marco Valtriani avesse fatto un qualche tipo di corso di game design, ma devo aver mischiato cose (è uno dei docenti di Tambù e ha una sua guida).

In generale, oltre ad essere roba per lo più sparita, mi sembra anche che fossero tutti corsi orientati alla pubblicazione (qualcuno parla anche di come fare i pitch meeting con gli editori).

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7 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Nuova edizione dei corsi di Adept Play

Ci sono corsi per suonare uno strumento musicale o per giocare a scacchi, non mi sembra così strano o incomprensibile un corso per giocare ai gdr (in generale o uno specifico)

Beh, dipende molto dallo scopo di quei corsi.
Gli scacchi sono un gioco competitivo ed sono equiparati a uno sport. Ha senso che esista un corso (anche per principianti).

Ma al di là di questo, sia la musica che gli scacchi sono cose che esistono da secoli. Abbiamo una bibliografia e uno studio infinito sugli argomenti, che sono stati sviscerati.

Non è così per i giochi di ruolo, invece, che sono relativamente giovani. Li abbiamo studiati e analizzati, ma dal punto di vista accademico e delle dinamiche (infatti, quando ho capito che i corsi di Edwards vanno in quella direzione, ne ho colto il senso).
Ma non li vedo come corsi rivolti all’utente “standard”.

Per altro Ron è una delle persone obiettivamente preparate per tenere un corso, e ha un background accademico se non ricordo male. Mi pare molto diverso da chi ti pubblicizza online un corso per “imparare a giocare di ruolo” o peggio “impara a fare il GM”.

E, come sempre, il docente e la sua qualifica e il suo background fanno la differenza.

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Confermo che Ron ha una preparazione accademica. Ha fatto per più di dieci anni il professore di biologia all’università. E organizza i suoi corsi sul gioco di ruolo come fossero un programma accademico.

Ma non pensate università italiana e lezioni frontali. Sono fatte come seminari.

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