Come giocare gli dèi in Fantasy World

Lascio qua il testo di un articolo di @Luca_Maiorani che è stato scritto con la collaborazione della chat telegram italiana di Fantasy World. L’articolo è anche disponibile in una versione impaginata da Luca (3,5 MB).


Inserire gli dèi in Fantasy World

In Fantasy World ci sono quattro verità di ambientazione. Non importa quale ambientazione giochiate, se un fantasy medievale, una space opera con mondi alieni o uno steam fantasy ispirato a qualche JRPG, queste quattro verità rimangono sempre vere. La magia esiste, i viaggi sono pericolosi, le città sono rare, e, la verità che più di tutte crea problemi: gli dei sono silenti.

Questa è una delle verità più travisate, e che più creano confusione nei giocatori che vi si approcciano per la prima volta. Per molti appare come una limitazione enorme: vuol dire che nella nostra ambientazione le divinità non possono esistere? Perché se la risposta fosse affermativa, significherebbe tagliarsi fuori cose simili alla mitologia greca o norrena, o anche solo molti setting di D&D.

La vera risposta a questa domanda è molteplice: no, le divinità non esistono in Fantasy World, e , le divinità possono esistere in Fantasy World. Siccome vi vedo più confusi di prima, lasciatemi spiegare.

Nessuna bussola morale

Le divinità in Fantasy World non si palesano. Sono silenziose, e il dubbio sulla loro esistenza effettiva è uno dei motori della classe del Sacerdote. Per capirci, è molto importante spiegare cosa si intende per “divinità” all’interno del gioco. Prendete la divinità venerata nel mondo reale con cui i nostri giocatori occidentali hanno più dimestichezza: il Dio cristiano.

Il Dio cristiano è trascendente, non fa davvero parte del mondo. È un essere esterno, eterno, illimitato e superiore. È incorruttibile, ha tutte le caratteristiche positive immaginabili, e, specialmente, è infallibile. Oggettivamente infallibile. È una bussola morale che punta nella direzione giusta, sempre. Questo tipo di divinità può essere tranquillamente venerata in Fantasy World, ed è anzi il concetto base dietro la fede del Sacerdote, ma la sua esistenza nel mondo di gioco è sempre in dubbio.

Quello che si voleva evitare era l’idea di un sacerdote nel giusto che alza le mani al cielo, le nuvole si diradano, e il suo dio dall’alto del cielo dispensa per lui punizioni o premi. Non volevamo una versione fantasy di Mosè che divide le acque per volontà divina. Non volevamo esistesse una bussola morale divina oggettiva, che dicesse ai personaggi quando e come essere nel giusto.

Volevamo invece che la moralità del Sacerdote fosse una sua visione personale del mondo: relativa, criticabile, indimostrabile. L’esistenza di una divinità trascendente, eterna, dispensatrice di verità, cozzava nella nostra testa con tutto il sistema di crescita dei personaggi, in cui problema e dubbio spingono a una ricerca costante di significato personale. Se è il tuo Dio a darti tutte le verità di cui hai bisogno, ed è un Dio infallibile, come potrai mai crescere e cambiare come persona? Se hai una bussola morale oggettiva e certa, che senso ha cercare la tua strada?

Una divinità di questo tipo cozzerebbe inoltre con uno dei principi del Mondo: ritrai persone semplici. Le divinità non sono persone semplici, non sono persone affatto: sono concetti ed entità astratte. Volevamo che questo tipo di divinità rimanesse silente. Esiste? Non esiste? Non si sa. Il dubbio in questi casi è una spinta migliore e più costruttiva di una verità oggettiva.

Gli dei come Persone semplici

Le divinità in Fantasy World però possono esistere, se sono persone. No, vi giuro che non mi sto contraddicendo.

Prendete per esempio un videogioco molto famoso, e recente: God of War, specialmente nel suo reboot norreno (ma anche il Marvel Cinematic Universe sarebbe un ottimo esempio). In God of War le divinità esistono, e i protagonisti stessi sono delle divinità, ma non sono concetti astratti o entità trascendenti. Vengono portate in scena come persone reali, con i loro dubbi, problemi, dolori, simpatie, antipatie, vizi, pregi, difetti. Non ci vengono mostrate come entità moralmente oggettive o infallibili, non sono davvero rappresentazioni di concetti astratti o del bene e del male. Hanno sfumature: a volte sbagliano, a volte fanno cose buone, cercano di migliorarsi o cadono preda dei loro difetti. Esattamente come dice il principio ritrai persone semplici, le divinità di God of War sono guidate dalle loro parti: il loro naso, il loro stomaco, i loro genitali, ecc.

Questo tipo di divinità è perfetto per Fantasy World. Sono dei PNG, certamente potentissimi, probabilmente immortali (a parte in determinate circostanze), senza dubbio venerati da qualche persona, e dispensatori di doni e punizioni, quando fa comodo loro, ma sempre e comunque dei PNG. Non sono niente di diverso dal potentissimo stregone che regala la spada magica ai protagonisti, dal drago che cerca di difendere il suo tesoro o dal re tiranno che spadroneggia sulla regione.

Non sono trascendenti, non sono al di là degli affari dei mortali, non sono i motori invisibili del mondo. Fanno parte del mondo, ne sono in qualche modo prigionieri anche loro. Specialmente, non sono infallibili. La gente può pensare che invece siano i decisori finali di ogni cosa, che siano la causa di quella carestia o di quelle inondazioni, o che ci sia il loro disegno o un loro messaggio dietro quello stormo di rondini o quella nuvola. Che la gente lo creda pure, a noi interessa giocare quelle divinità come persone semplici: piene di dubbi, fallibili, incomplete.

Ecco che così non diventa più problematico giocare un setting simile all’antica Grecia mitologica. Gli dei del politeismo greco, e non solo, sono ritratti come persone: possono essere capricciosi, viziosi e pieni di pregi e difetti. Hanno i loro piani e fanno cose orribili o bellissime per portarli a compimento. Ma non solo: non perdono occasione per comportarsi come noi o peggio di noi, hanno persino dei figli con noi. E possono perdere contro di noi. Possono risultare meno intelligenti, meno forti, meno astuti, meno belli, meno colti, meno bravi in qualcosa. Sono fallibili.

I politeismi sono pieni di storie in cui dei e mortali si sfidano in qualche disciplina, e sono i mortali a vincere (per poi venire puniti, perché gli dei sono vendicativi, e incapaci di accettare una sconfitta). È pieno di storie in cui gli dei sbagliano, o hanno dubbi o non conoscono qualcosa. È pieno di storie in cui gli dei perdono gli oggetti magici che conferiscono loro questo o quel potere. È pieno di storie in cui gli dei muoiono e vengono uccisi.

Il Dio cristiano non può essere sfidato. Non solo perché è onnipotente, e quindi superiore in tutto, ma anche perché è infallibile e non avrebbe senso, a livello filosofico e morale, farlo. Ogni decisione di Dio è giusta, e semmai siamo noi a non aver capito i suoi piani. Questo tipo di divinità, come abbiamo detto, non funzionerebbe in Fantasy World. Gli dei Greci invece sono persone semplici (indovinate qual è la parte del corpo che guida Zeus), e funzionerebbero benissimo in Fantasy World.

In quest’ottica, le divinità non sono esseri astratti e fuori portata: i protagonisti possono sfidarli, sconfiggerli, aiutarli, ingannarli o avere persino relazioni profonde con loro. Esattamente come farebbero con qualsiasi altro PNG.

Espandendo il concetto, niente ci vieta di giocare una campagna di Fantasy World in cui i protagonisti stessi siano divinità, in questo senso. Una storia alla God of War o alla Asura’s Wrath funzionerebbe benissimo, e sarebbe anzi una figata pazzesca.

Giocare il Sacerdote quando gli dei esistono

Ci sono diversi modi, a me ne vengono in mente subito tre, e tutti e tre non comportano minimamente il cambiamento di nessuna mossa, di nessuna impostazione.

Un altro dio

Le divinità esistono, ma sono chiaramente e palesemente così capricciose, fallibili e ingiuste, o magari semplicemente così limitate in qualche modo agli occhi dei fedeli, che spingono le persone a creare una religione basata sul concetto di un Dio invece giusto, infallibile, corretto, illimitato. Il Sacerdote potrebbe essere il sacerdote di questa divinità.

Il Sacerdote di un Dio

Il Sacerdote è effettivamente il sacerdote di una delle divinità esistenti, e potrebbe anche averla incontrata per davvero. Lui e il suo culto vedono nella divinità cose che altri non vedono, leggono nei suoi comportamenti cose che altri non leggono, forse nemmeno la divinità stessa. Chi sarà nel giusto?

Il Sacerdote di una filosofia

Non tutte le religioni credono in una o più divinità. Ce ne sono alcune riconducibili più a una filosofia di vita che non a un culto teologico, come per esempio alcune forme di Buddismo. Il vostro sacerdote potrebbe far parte di un culto simile.


Creature potentissime come i vermi delle sabbie potrebbero essere venerate come divinità.

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Capisco l’intento e credo di intuire da dove viene l’idea, Cani nella Vigna ha un’impostazione simile (ma solo simile, in realtà ha ben altra potenza dietro).

Tuttavia mi scuserete se non posso fare a meno di notare nell’articolo tante affermazioni errate e, a mio giudizio personale, abbastanza superficiali su dio e la religione/religiosità, che in effetti, poste come giustificazioni della scelta (del tutto legittima) di design, almeno le pochissime volte in cui ho giocato FW, si sono tradotte in un gioco del libretto Prete piuttosto piatto e altrettanto superficiale.

Ma è una scelta ovviamente di gusto personale e prendo atto di come va giocato al riguardo FW ringraziando per l’articolo che non conoscevo

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Davos, mi sono limitato a riportare le parole di Luca. Concordo che come si è espresso tradisce una comprensione un po’ da esterno della spiritualità, ma a livello di come funziona il gioco non fa una piega.

Il Sacerdote tende a essere tanto superficiale quanto l’approccio del gruppo alla religione, secondo me.

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Si è quello che intendevo. In pratica mi sono ritrovato con un prete non prete, qualcosa di più vicino ad un ciarlatano o un cercatore disperato. Figure abbastanza macchiettistiche a mio modo di vedere e sentire.

Però in generale mi scuso per lo sbotto.

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Quando io ho giocato il Sacerdote nella campagna con @Hasimir, ho preso molto sul serio la sua religione e l’ho intrisa di idee in cui credo davvero ed è uscito un personaggio molto bello.

A mio parere questa idea della moralità e della religione è una delle cose che per Fantasy World potrebbe avvicinarsi a un “vuoto fruttifero” – qualcosa che davvero viene realizzato diversamente da ciascun gruppo. Puoi farlo bene, puoi farlo male. Come lo fai dipende dalla tua sensibilità e da che tipo di persona sei. A mio parere è una vittoria.

Il fatto che nella tua campagna sia andato male è forse un’indicazione che il gioco non si gioca da solo :). Potrebbe essere che Fantasy World è uno strumento di espressione creativa, e quello che non ti è piaciuto è quello che quel giocatore aveva da dire sulla religione?

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O che lo strumento offerto tira verso una certa direzione.

Può essere come dici tu, magari in futuro ci sarà modo di analizzare per actual play, ora non è argomento del Thread.

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In realtà, dopo una chiacchierata avuta con @Hasimir, la questione del Sacerdote è molto più simile ai nostri preti: loro diffondono la fede ma nessuno di loro ha mai incontrato Gesù Cristo. Seguono dei dogmi, li portano verso gli altri, li danno come verità rivelate. Ma nessuno di noi ha mai visto Dio davanti a sé a spiegargli le cose. È un dio presente e distante, silente e chiacchierone. Difatti non tutti credono nel Dio Cristiano ed esistono pure gli atei e non è mai sceso nessuno dal cielo per confermare o confutare le cose. È la fede. Ed è con questa che si gioca il Sacerdote.

Verosimilmente trovo più difficile, in FW, pensare al Sacerdote che venera “il vecchio Reprobo di Zeus” perché non credo affatto che i Sacerdoti dipingessero così Zeus. Noi lo vediamo come tale perché a Zeus non crediamo e quindi questo dio “va a scoparsi un sacco di donne mettendo le corna alla moglie”, invece di essere “la scintilla divina che raggiunge l’umanità perché solo così essa si può avvicinare al dio”. E quindi Era diviene da “moglie cornificata” a “colei che vuole tenere separato l’umano ed il divino”.

Ciao :slight_smile:

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@Red_Dragon penso tu abbia centrato la questione in punto.

Se qualcosa di simile al Dio Cristiano esiste nella tua ambientazione, come nella realta, egli non chiacchera con i suoi fedeli. Non è un personaggio.

Che poi è esattamente l’atteggiamento che aveva Tolkien nella sua Sub-Creazione. Da cattolico, non riteneva consono inserire Dio nelle sue storie come personaggio. Lo stesso Eru Iluvatar non è altro che il nome di Dio secondo gli elfi, non si tratta di un personaggio ma dello stesso Dio venerato dall’autore.

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Prendo spunto dal post per esternare una mia difficoltà con questo manuale.
La lettura mi risulta spesso appesantita da questo intento molto didattico degli autori: quando parlano di game design li seguo abbastanza volentieri ma a volte fanno incursioni su temi più ampi e complessi, come questo, e trovo che questo non mi porti nulla di particolarmente vantaggioso nella comprensione delle regole di FW.

Nel caso specifico sono d’accordo con il voler svincolare il sacerdote dalla magia e non far apparire le divinità come dei distributori automatici di incantesimi ad libitum. Io amavo Gurps Fantasy proprio per questo.

Personalmente, però, avrei apprezzato una descrizione sintetica degli intenti di game design, lasciando ai giocatori di metterci quello che vogliono a seconda della loro sensibilità e senza avventurarsi in considerazioni su argomenti di storia delle religioni e teologia che richiederebbero ben altro approfondimento.

C’è anche una pagina del manuale dove parlano di una supposta etica manichea in Tolkien e te la piazzano lì in maniera molto perentoria, senza argomentare minimamente.

In entrambi i casi mi verrebbe da dire che o mi approfondisci questa tesi, che per altro mi proponi in un contesto inaspettato, oppure procedi una cosa per volta: oggi mi spieghi il gioco, un domani mi proponi un’esegesi di Tolkien o un manuale di teologia fondamentale e io decido se aggiungerli a quelli che già ho.

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Anche perchè l’etica manichea in Tolkien tende allo sfondone.

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La discussione continua in Pantheon di Divinità in FW (e altri giochi) - Giochi e giocare - La Locanda dei GDR, dove @Hasimir ha contribuito con il suo articolo diverso da quello di @Luca_Maiorani. Per evitare discussioni doppie chiudo questa.