Ciao a tutte e tutti,
vi scrivo qui alcune riflessioni sulla campagna che sto giocando assieme a 2 giocatori a Black Sword Hack; più per fermare delle mie riflessioni che per innescare una discussione.
Per chi non lo conoscesse BSH è un hack di Black Hack ispirato pesantemente al ‘‘vecchio’’ fantasy: le ispirazioni non vengono da Tolkien e l’high-fantasy, ma da Moorcock (la Spada Nera del titolo dovrebbe essere un indizio eloquente), Howard, Lieber e Anderson in primis e un sacco di altri autori e autrici di Sword & Sorcery a seguire.
I miei due giocatori (cui occasionalmente nel corso della campagna se ne sono uniti altri due) vengono dal mondo della 5e che continuano a giocare assiduamente ed era la prima volta che si trovavano davanti a un OSR (anche se detesto le classificazioni).
Le prime sessioni sono state divertenti e l’approccio era scanzonato, un po’ alla Fafhrd & Gray Mouser (se avete letto qualche racconto), poi le ultime due-tre sessioni hanno cambiato tutto, nel senso che i giocatori hanno realizzato che le loro azioni hanno un impatto nel mondo di gioco e che più sale il loro livello e maggiore diventa tale impatto.
Partiti giocando a fare i classici tipi che vanno a soldi e non si fanno scrupoli finché vengono pagati, a un certo punto si sono schierati con la fazione ribelle di un regno, guidata dalla sorella del re, legittima erede al trono e spodestata da una congiura di palazzo guidata dal fratello.
Per un po’ tutto è stato bello, poi in un raid nel palazzo reale per rubare un gioiello della regina hanno avuto la bella pensata di rapire la regina stessa per fuggire.
Da lì le cose sono andate in un’altra direzione: hanno accettato di scortare la prigioniera mentre veniva venduta a dei commercianti di schiavi e non hanno mosso un dito mentre lei li inchiodava alle loro responsabilità (loro e loro soltanto avevano deciso di rapirla, mica era previsto che lo facessero), hanno portato nella reggia un’arma di distruzione di massa che ha sterminato tutti quelli che erano presenti (qualche centinaio di persone tra cui un sacco d’innocenti), hanno invano cercano di salvare il re che è stato invece assassinato a sangue freddo davanti a loro e hanno realizzato di aver attivamente collaborato al colpo di stato di una fanatica fascistoide che probabilmente scatenerà una guerra mondiale.
Il loro commento di fine sessione - tra l’entusiasta e lo sgomento - è stato: ‘‘Nel mondo di D&D c’è un Paladino che sta radunando un party per eliminarci!’’
Tutto questo l’hanno fatto da soli, io mi sono limitato a preparare una situazione instabile lasciando loro la completa libertà di agire. Di ogni ogni situazione potevano magari non conoscere tutti i dettagli, ma avevano chiarissimo il quadro generale per poter fare le loro scelte.
E ieri sera c’è stata l’ultima sessione, meravigliosamente riassunta dal messaggio che uno di loro ha mandato in chat alla sua ragazza e che poi ha condiviso con noi:
Lei: ‘‘Quanto è andata male?’’
Lui: ‘‘Abbiamo la possibilità di piombare ad Antiochia durante l’assedio mussulmano a bordo di una nave gigante fatta d’oro capitanata da un gufo di 12 metri e alla testa di un esercito di uomini cane fondamentalizzati da un crociato pazzo’’
Ieri sera hanno chiesto di interrompere la sessione per prendersi il tempo necessario per decidere come proseguire ed è da stamattina alle otto che stanno discutendo in chat se restare nel loro mondo oppure piombare nel ‘‘nostro’’ medioevo. Restare nel loro mondo darebbe sicurezza, i loro personaggi hanno amici, hanno qualche ricchezza accumulata eccetera, ma entrare nel mondo reale li sta tentando tantissimo.
Io ho detto loro che per me non ci sono problemi ho già alcune idee su Antiochia e ne ho anche se faranno altre scelte, quindi scelgano liberamente.
Al di là delle discussioni su Preparazione vs Storia, la cosa sulla quale vorrei soffermarmi è come in BSH le azioni e l’agency dei giocatori vengano gestite attraverso la Legge e il Chaos.
Black Sword Hack, ispirandosi direttamente a Moorcok e Pol Anderson, replica la dimensione della lotta cosmica tra la Legge e il Chaos. Non ci sono Bene e Male, solo le due forze cosmiche in lotta tra loro, il ‘‘bene’’ starebbe nell’Equilibrio, non nella vittoria di una delle due forze. Però ogni azione dei giocatori va ad alterare questo equilibrio e spinge il Mondo verso il conflitto finale.
Quindi non ci sono Legale Buono o Neutrale Malvagio, cioè allineamenti morali che uno sceglie all’inizio e che poi dovrebbe seguire, ma la completa libertà di fare quello che uno ritiene giusto fare, sapendo che le sue scelte impatteranno sul mondo. E il fatto che le azioni dei personaggi impattino sul mondo non è una mia scelta, è una regola precisa, una delle poche regole di un manuale ridotto all’osso.
E sui miei giocatori - abituati evidentemente a stili di gioco dove l’agency si limitava a scegliere il colore delle tendine del bagno della taverna dove i loro personaggi erano andati a bere - lo scoprire che ogni azione comporta delle conseguenze sul mondo, li sta colpendo in maniera notevole. Penso sia la prima volta dove possono decidere non solo il corso degli eventi, ma il mondo dove proseguire a giocare (e in questo momento per loro è una vera scelta, perché hanno tre opzioni: Antiochia, il mondo del sogno dove sono ora, il mondo dove agiscono da svegli).
I loro personaggi si stanno scrivendo la propria storia da soli e non è una storia proprio edificante.