Faccio una doverosa premessa, sono un master “di primo pelo”, quindi magari la mia perplessità potrà risultare ridicola a chi è più navigato ma in una partita che sto masterando mi sta succedendo una cosa strana.
C’è sto giocatore che credo di poter dire in tutta tranquillità che si diverte: interviene spesso, propone cose di gruppo da fare agli altri giocatori, fa varie attività etc etc però contemporaneamente fa anche una cosa strana, ovvero non segue per niente ciò che la classe che ha scelto dice che dovrebbe fare. In pratica ha scelto una classe molto “sociale” (lo skinner per chi conosce il mondo dell’apocalisse), ma di fatto non usa mai mosse che lo possono avvantaggiare mentre parla con la gente, al contrario è molto spesso lui per primo che mette mani alle armi oppure “spinge” il gruppo verso azioni pericolose.
Ora, so bene che il fine del mettersi tutti attorno a un tavolo (virtuale, in questo caso) è divertirsi, e quindi uno potrebbe dire “finchè ci divertiamo tutti, che problema c’è?” però effettivamente la cosa non mi torna.
Dovrei “spingerlo” ad interpretare meglio la proprio classe o se lui si diverte chi sono io per andargli a rompere le scatole?
Credo che l’approccio normale sia parlare con il giocatore e chiedergli: “ho notato che in partita fai questo e questo. Ti può interessare cambiare playbook in qualcosa che supporti meglio il modo in cui stai interpretando il tuo personaggio?”
Se non vuole va anche bene così: non credo che il gioco si rompa per questo.
Direi che in assenza di problemi reali al tavolo, non hai niente di cui preoccuparti. Nel momento che si presentano, possiamo pensarci. Se il giocatore presenta disagio con il proprio libretto, è un conto – potete pensare come gruppo di farglielo cambiare – ma se gli sta bene, va bene così.
Un consiglio: il punto dei libretti di Apocalypse World non è costringere il giocatore in delle aspettative, è fornirgli degli strumenti per avere effetto sul mondo di gioco. Come li usa è prerogativa assoluta del giocatore, e non sta a te preoccuparti se stia giocando bene o male il suo libretto – ti consiglierei di apprezzare che il giocatore si esprima tramite le meccaniche che gli sono date e spendere più tempo a pensare come esprimere te stesso tramite le meccaniche che sono date a te .
Spero ti sia stato d’aiuto.
Se vuoi approfondire un po’ il significato dei libretti di AW (che non sono classi), puoi buttare un occhio a questo: Powered by the Apocalypse, Part 4 - un articolo dove Baker (l’autore) spiega i suoi ragionamenti dietro ai libretti, al perché li ha strutturati così (e come creare nuove cose, ma quello magari ti interessa meno in questo constesto).
Per esempio dice una cosa super interessante:
You can think of a playbook as showing the character’s starting point and trajectory, and maybe their ending point too, depending on the game. Just remember that it’s not only their fictional starting point, trajectory, and ending point, or their gamewise starting point, trajectory, and ending point, but both.
Ho scritto classi perchè il mio era un discorso generico basato sul rapporto master-giocatori, visto che un domani potrei masterare un altro gioco e il problema rimarrebbe. Poi non so perchè ma qualcuno ha spostato il post qui e adesso sembra che io voglia parlare del mondo dell’apocalisse. Non era mai stata quella la mia intenzione…
Beh, ha senso parlarne, in realtà: stai giocando a quello. E, per quel gioco, non è importante che il giocatore segua le linee guida del libretto (anche per il discorso fatto da @ranocchio poco sopra).
In altri giochi, magari, il discorso cambierebbe - non esiste una regola universale a riguardo: in alcuni giochi, libretti o schede del personaggio vengono fornite con intenti differenti.
In ogni caso, ha senso che sia tu a guidare il tema del thread. Ti consiglio di leggere le linee guida, in modo da poter impostare il primo messaggio come meglio credi e dare una direzione che ti soddisfa alla conversazione.
@mgz rispondo al tuo dubbio sullo spostamento del thread: sono stato io a farlo, perché su questo forum parliamo di giocate reali contestualizzate su giochi specifici ed esperienze specifiche.
Non esiste alcun concetto di “classe” universale ed esterno a un gioco, come non esiste alcun concetto di “rapporto master-giocatori” universale e decontestualizzato, dato che il ruolo asimmetrico (chiamato spesso GM) varia in procedure, intenti e scopo da gioco a gioco, e in certi casi da tavolo a tavolo di giocatori.
Ovvero, qui parliamo della tua esperienza con AW – e se vuoi citare altri giochi, fai pure, cambierò la tag in quel caso – e di cosa si può trarre da essa. Nessuno dovrebbe prendere questa discussione come un’indicazione generale di cosa fare fuori da questo contesto – anche se può informare.
P.S. Se vuoi capire meglio gli obiettivi di questo forum, ti consiglierei di dare un’occhiata alle Linee Guida e al Manifesto – non sto implicando tu abbia fatto niente di sbagliato, dico semplicemente a livello esplicativo.
P.P.S. Se vuoi rispondere a questo post al di fuori dell’argomento di questa discussione, sentiti libero di farlo tramite messaggio personale, o se preferisci nella sezione pubblica Feedback.
Se prendiamo il discorso in modo più generico (ignorando per un attimo il termine specifico classe), di sicuro questa situazione si farebbe sentire in modo molto più pesante con altri sistemi, soprattutto più tradizionali (se mi concedi il termine).
Per fare un esempio terra-terra, dopo qualche livello con un D&D 3edizione (o gioco similare), il giocatore ladro sulla scheda avrebbe abilità, talenti e caratteristiche specifiche per quella classe. Un sistema con punteggi che crescono molto ad ogni livello ti costringono a giocare i tuoi punti di forza, altrimenti vieni severamente punito dal sistema, che ha Livelli di Difficoltà delle azioni (o tiri salvezza avversari) molto elevati.
Quindi, se non giochi i tuoi punti di forza, solitamente fallisci miseramente. Di continuo. Questo porta a rovinare l’esperienza a quel giocatore che ama fare un po’ quello che gli gira in quel momento, non lasciandosi guidare dalla build del suo PG.
La cosa normalmente non accade con i PbtA, sia perché sono meno ossessionati dalla crescita dei numerini sulle schede, sia perché non hanno Livelli di Difficoltà legati ai nemici o alle situazioni (meccaniche che perplimono i neofiti, a partire dalla classica domanda “ma com’è possibile che ci sia la stessa difficoltà nel colpire un goblin o nel colpire un drago!?!?”).
Questo ha sicuramente reso più facile al tuo giocatore l’essere libero di seguire una sua via personale, senza farsi imbrigliare dalla descrizione e dalle mosse presenti sul suo libretto.
Avverto che l’utente apritore ha richiesto la cancellazione del suo account senza fornire ragioni, che io ho prontamente effettuato. Questa è la ragione per cui i messaggi da lui lasciati hanno come autore un utente anonimo.