[Il Silenzio dei minotauri] Congresso dei senza nome

Ma c’è un’ultima scenda da giocare prima. Al termine di ogni sessione, per una scena finale, due o più giocatori inventeranno minotauri senza nome e li inquadreranno in una scena dove avranno una conversazione tra loro riguardo una questione civile o culturale legata alle vicende di un minotauro di un giocatore. Se questi minotauri senza nome si concentrano sulle vicende del tuo minotauro, e se hai solo due o meno SILENZIO, aumenti il numero di NOME di uno.

Questa è la regola da manuale, sono curioso di sapere come la giocate dato che il testo è sempre così “ermetico”.

In particolare tra i giocatori è compreso anche il GM? Soprattutto se si è in pochi a giocare e comunque si vogliono mettere in scena più minotauri.

Ma soprattutto dato che sembra quasi un “premio” vi mettete d’accordo prima su quale sarà il minotauro indicato dalla scena o lasciate che il flusso della conversazione porti verso una vicenda senza deciderla a tavolino?

Non nascondo che questa meccanica mi metta un po’ in difficoltà, soprattutto nell’essere obbiettivo su quale vicenda è stata più influente dal punto di vista culturale e civico, banalmente perchè tra le possibilità c’è anche il mio minotauro…

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Su “Giù lo Schermo” ne abbiamo discusso molto, anche alla fine, e abbiamo concordato su alcune cose:

  • il game master non partecipa a queste scene;
  • per esperienza, il congresso dei senza nome scorre bene anche con soli tre giocatori (un game master e due minotauri);
  • i giocatori discutono brevemente su quale minotauro concentrarsi e poi impostano e giocano la scena.

Io, all’inizio, ero più favorevole all’interpretazione opposta, ossia a giocarla in maniera emergente ma, gioco concreto alla mano, funziona peggio e si rischia il “chi prima arriva meglio alloggia”.

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Mi associo alla domanda.
Ho mille dubbi.
Ci sta anche quello che dice Daniele.
Intendo di parlarne prima. Anche se bisogna evitare il rischio che sia negoziazione o prenarrazione, perchè altrimenti la Scena dei Senza Nome diventa smaghevole e piatta.
Tutto sommato inutile.

Ma allora vorrei sapere come parlate.
Nel senso che mi è parso che questa “discussione preliminare” (almeno a noi è successo così) tende a diventare una valutazione dei significati profondi delle icone di gioco, dei personaggi non giocanti e dei loro atteggiamenti e pensieri così come un’interpretazioni delle azioni dei Minotauri.

Tende insomma a diventare una scoperta dei simboli, dei significati giocati ed un’interpretazione delle azioni giocate. E a me piace molto.

In questo senso è un peccato che il Master non partecipi, perchè avrebbe molto da dire e non si capisce quale possa essere il motivo per non fargli giocare la Scena. Tuttavia il Manuale sembra letteralmente escluderlo e quindi capisco la risposta.

Mi chiedo poi quanto questo possa essere metagame.
Nel senso che io ci vedo comunque una grande vicinanza e mescolanza con il gioco stesso. Tanto che mi sono chiesto se a chiosa della discussione fra giocatori non fosse sufficiente aggiungere cose del tipo: “Questo disse Ciuffo Bianco del Mercato dei Pesci Amita quando Zoccolo di Bronzo lamentò la Frenesia Collettiva di quella Luna”.

Davvero vorrei evitare che diventasse una scelta dall’alto e a priori. E’ vero quello che dici (chi prima arriva…), ma è anche vero un altro rischio: la scorsa settimana abbiamo fatto te…questa settimana facciamo me

Io non te lo so dire: in genere ci mettevano a elencare le cose significative fatte dai minotauri e poi si decideva assieme. Quando eravamo in dubbio tra due minotauri guardavamo quello con meno Nome, mi pare, o quello che non aveva un congresso dei senza nome sul suo minotauro da più tempo.

P.S. Il game master discute già di queste cose. Lo fa quando crea le circostanze di vita e di lavoro.

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Sottoscrivo. Secondo me va decisa prima fuori gioco, discutendone con tutti i giocatori.
Per due ragioni:
Si fa un riassunto delle giocata mettendo al centro gli argomenti civico culturali accaduti (che è un po’ il focus del gioco). In questo, modo si possono mettere in luce alcuni aspetti che (sopratutto chi non era in scena in quel momento) potevano non esser colti o sfuggiti durante il gioco.
La seconda ragione, non meno importante, è come dice Daniele che c’è il rischio del “chi primo arriva meglio alloggia”.
Noi abbiamo provato tutti e due i metodi e secondo me quello più riuscito è con una breve discussione prima.

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Io da GM partecipavo moltissimo. Semplicemente non facevo un personaggio, ma mi è capitato più di una volta di dire “ragazzi il minotauro di Saverio ha fatto QUESTA cosa e per me ha un’importanza civile e culturale enorme”. Semplicemente la scelta finale non stava a me, e io lo rispettavo in pieno, ma ho partecipato alla discussione precedente alla scena ogni volta che mi sono sentito di farlo.

Nel modo in cui non si decide assolutamente niente prima e si vede quale azione viene portata in discussione spontaneamente invece il GM sarebbe tagliato fuori, ma, come dice Daniele, la sua partecipazione c’è già stata a monte, le giocate sono basate sulle situazioni che il GM reputa interessanti e ingiuste.

Sul “la volta scorsa hai fatto te, oggi facciamo me” a me è capitato di vederlo come argomento quando si era in dubbio: tutti i pg avevano affrontato situazioni interessanti, toccando temi culturali e civili, come si è fatto? Si è deciso per fare una scena su chi aveva meno nome.
A volte invece quello che era accaduto in gioco era talmente grosso che non c’è stata nemmeno il caso di parlarne, era ovvio che la scena sarebbe stata su quello.

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