Cito:
when one person is the author of both the character’s adversity and its resolution, play isn’t fun
Non è divertente quando un giocatore è autore sia del suo ostacolo che della sua risoluzione. Te la canti e te la suoni diremmo noi.
In generale concordo con assolutamente con questo principio, ovvero di non far decidere al giocatore sia il problema che la sua risoluzione ma, siamo davvero di fronte a questo caso qui?
L’esempio che riporta Haper è:
*MC: “Okay, Nero, so you get the box of barter away from the slave traders and haul into the back of the truck.”
Player: “Cool. I open it up.”
MC: “Okay. What do you see when you open it?”
Player: “Um… uh, a bunch of severed fingers?”*
In questo caso l MC ha delegato l’autorità sul mondo al giocatore, definendo il contenuto sulla scatola. Non ha quindi stabilito sia l’avversità che la sua risoluzione. Anzi, queste dita potrebbero divetare un problema… Costruisci sulle risposte ed apocalizzaci sopra: “sì sono dita e stai perichiuderla disgustato quando…ricosci i tatuaggi sulle dita? Sono di Harper cazzo!”
Tutta la creazione zero è un fare domande per creare il mondo, ma soprattutto creare avversità.
Non sta scritto da nessuna parte che finita la sessione zero tu non lo possa più fare domande. Anzi dice esattamente il contrario.
Se finisci le minacce e fronti perché i giocatori le hanno affrontate tutte che fai? Chiudi baracca e burattini (certo è un’opzione per chiudere una campagna…ma sto ponendo il caso che si voglia continuare)? Fai un’altra sessione zero?
Se nasce un bello spunto da un giocatore, soprattutto quando nasce una possibile avversità (magari ora è un pesce troppo grande da tirare su, ma tu te lo segni nella scheda e poi ci rifletti più avanti) tu la cogli al volo.
Non si sta parlando di cedere la parte di trama che hai stabilito al giocatore. Quella è sbagliato per tanti motivi, ma il più banale è che rischi che il giocatore butti all’aria quello che hai stabilito. Non avrebbe davero senso. Non fare mai domande di cui non vorresti la risposta. questa non c’è scritta nel manuale, ma è una delle prime regole che ho imparato sulla mia pelle.