Fellowship - Scene e viaggi

Sto leggendo Fellowship di Jacob Randolph, perchè vorrei provarlo nella versione Horizon (avventurieri all’esplorazione dell’ignoto, non eroi contro il signore del male).
L’Horizon è discusso nel secondo libro, che però è un’espansione del primo, quindi non riporta tutto il necessario per giocare.
In particolare, non riporta l’introduzione e il flusso di gioco. Leggendo queste sezioni dal primo libro (in cui il ruolo del GM si chiama Overlord), ho qualche dubbio sull’impostazione delle scene, soprattutto in caso di viaggi.

Riporto direttamente dal manuale (senza timore, visto che il testo è CC-BY-SA):

A Long Journey (p. 13):
During a Journey, each player tells us one event that happened along the way, starting with whoever you like. The Overlord may frame the event by asking specific questions, such as “what did you find just off the beaten path?” or “who did you meet on the road?” or “what was really dangerous about this leg of the journey?”
After a player describes the event, they choose another player at the table, and that player must tell us how they handled the event. Give each event as much or as little detail as it needs. During this montage, the Overlord also gets a turn, to describe an event that is directly related to the Overlord or their minions, and tell us what they’re up to or how they get in the fellowship’s way.
Once every player has told us about an event and helped solve someone else’s event, the fellowship arrives at their destination. So throughout a Journey, each player will create one scene, and help to resolve one scene. The first player to set a scene will also be the last player to resolve a scene. If a scene leads to combat or some other obstacle that the whole party participates in, that still counts as one player resolving the scene - the player who decided to solve it that way counts as the one who resolved it.

Grassetto mio. Partiamo dal dubbio più semplice: quel you è rivolto al GM oppure all’intero gruppo?
Le altre parti in grassetto mi mandano in confusione, perchè inizialmente si usano verbi al passato (un evento che accadde durante il viaggio… il giocatore descrive come gestì l’evento), che mi porterebbero a pensare al viaggio come un lungo flashback, in cui la compagnia racconta come si è spostata da A a B e i pericoli che ha risolto - il tutto senza attivare mosse, nè spendere risorse.
Poi, però, si dice che il GM può descrivere come i cattivi ostacolano la compagnia e che una scena può portare a un combattimento che coinvolge l’intero gruppo, come se il viaggio fosse qui e ora.

Qualcuno mi sa dare lumi per provare a interpretare questo paragrafo? Non capisco proprio come dovrebbe svolgersi la sequenza di gioco.

Esempio
Tizio (GM): Cosa avete incontrato di molto pericoloso nella prima parte del viaggio?
Caio (giocatore): Eh, quando dalle catacombe dell’immane putrescenza ci siamo incamminati verso la valle delle amare lacrime, abbiamo subito che tutte le lacrime versate da chi aveva trovato la morte nella vallata avevano trasformato il terreno in una palude, che ci stava trascinando giù come delle sabbie mobili. Cosa hai fatto, Sempronio?
Sempronio (giocatore): Ho sfruttato la mia forza sovrumana per aggrapparmi a un albero e issarmi dove il terreno non avrebbe potuto raggiungermi. Da lì, vi ho lanciato una corda e vi ho salvato uno per uno, poveri sventurati.

Va bene la narrazione libera di Sempronio? Oppure deve fermarsi e “rientrare” nel normale flusso di gioco, attivando le mosse?

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la prima o la seconda a discrezione del master.

Mi spiace essere sempre quello che fa la figura dello stronzo incontentabile, ma l’unica vera regola qui è che ciascun giocatore della fellowship attiva una scena, è una regola sull’Autorità di framing e basta.

Il resto rientra nel normale flusso di gioco, zoom in/zoom out.

Non granchè come novità di sistema per convincermi a giocarlo al posto di un qualunque AW/DW.

Al netto del resto del regolamento ovvio, parlo solo di questo punto.

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A me sembra che, durante tutto il testo, con “you” l’autore identifichi “il gruppo che sta giocando al tavolo”.


A parte che qui viene usata la parola montage, ma non viene spiegata, prima di questo momento. Buttata lì. Non è un termine così scontato, soprattutto da usare all’inizio di un manuale.

Io credo che quella frase significhi che l’Overlord ha una regola diversa rispetto agli altri giocatori, e che deve descrivere un evento speciale, e anche quello che bolle in pentola (al posto della risoluzione).
Questo non c’entra con le scene/evento create dagli altri giocatori. E’ una scena a parte. Tornando alle scene/evento normali, qui si collega l’ultima frase che hai citato, ovvero che anche se il risolutore la descrive come un combattimento (o simili) è lui che ha risolto quel momento, che è il “protagonista” di quella risoluzione, non tutto il gruppo.

Da qui vado OT, con commenti non richiesti.

Direi che tutto quel blocco di regole non è spiegato in modo eccelso.
Ad esempio quel: “Once every player … helped solve someone else’s event” (ritaglio mio per concentrare la frase) prima è spiegato in modo diverso: “they choose another player at the table”; questo dà l’idea che il giocatore che descrive l’evento poi possa scegliere chi vuole, per farlo risolvere, dando anche l’impressione (almeno a me) che possa anche essere scelto più volte lo stesso giocatore, come risolutore.

Inoltre, poi arriva: “The first player to set a scene will also be the last player to resolve a scene.” che quindi lascia intendere che lui NON possa essere scelto come risolutore dagli altri giocatori, durante i vari eventi, ma solo dall’ultimo rimasto a narrare, mettendo quindi delle altre limitazioni.

Nel paragrafo successivo, A Little Downtime, l’autore descrive come scegliere chi deve descrivere dopo, mentre non lo fa per A Long Journey:

After a player finishes their thing, another player gets to do a thing. Choose who goes next however you like - the previous player can choose, or someone can volunteer to go next, or you can just go around the table.

O non era importante, e quindi non valeva la pena descriverlo nemmeno qui, o era utile/importante dirlo, e a questo punto poteva essere descritto nella mossa precedente.