La grande lista dei GDR sotto licenza libera

Grazie per la segnalazione. Ho aggiunto anche Not the End al primo messaggio.

Ma sbaglio o non si trova il testo in formato libero, chessò, sul sito, o come PDF, magari anche art-less?

Questo non cozza un po’ con lo spirito della licenza?

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No, @AndreaParducci, non è necessario pubblicare il testo gratis per rispettare la licenza. L’importante è che il materiale sia libero, non gratis.

In ogni caso, dato che usano CC-BY-NC-SA, beh, stanno già tradendo lo spirito della licenza con tutte le clausole aggiuntive :smiley:

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Yes, inoltre (spezzo un’altra lancia) il quick start (free) è già un manuale assolutamente giocabile. Rispetto al gioco completo mancano giusto le “lezioni” come opzione di evoluzione degli eroi (che sono comunque una regola opzionale), alcuni suggerimenti pratici, ed il capitolo che spiega come creare le ambientazioni, con alcuni esempi già pronti. Sembra tanta roba, ed io per primo sono contento di avere il manuale completo, ma il QS ha tutto il necessario per fare ben più che una prova.

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Dai, io voglio vedere il bicchiere mezzo pieno.
Gli autori dei giochi di questa lista hanno già rinunciato a qualche diritto che spetta loro legalmente, quindi ben vengano le CC-BY-NC-SA se l’alternativa è un testo chiuso.
In fondo, per chi possiede quel manuale, la messa a disposizione di un testo gratuito, è comunque solo a un ctrl+c/ctrl+v di distanza…

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Dipende da come è stato creato il PDF, in realtà.

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Della serie “mai messo troppo in evidenza”: anche Masks è sotto creative commons, quindi l’ho aggiunto alla lista. Me ne sono accorto solo per caso ed è tutto dire, visto che ci sto anche giocando e il manuale l’ho letto e sfogliato elettronicamente più volte!
Ad essere sincero, il testo riportato sul manuale non è chiaro, ma lo interpreto come “il sistema è CC, l’ambientazione no”: The entire text of Masks is released under a Creative Commons Attribution 4.0 International license. Creative Commons — Attribution 4.0 International — CC BY 4.0 Halcyon City, the Exemplars, and other setting or fictional elements unique to Masks are copyright Magpie Games, 2016.

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Legalmente – non sono un avvocato, ma qui parliamo di pura logica deduttiva – il secondo periodo è inapplicabile. Come fa l’intero testo a essere sotto licenza CC, e alcuni elementi sotto copyright normale? Quegli elementi fanno parte del testo. Forse hai capito male le intenzioni degli autori.

Se si dovesse arrivare a uno scontro legale, e cercassero di impedire di usare gli elementi di ambientazione contenuti nel testo che hanno reso materiale libero tramite la CC, perderebbero. Ovviamente, se qualcuno volesse davvero farlo, chiaramente dovrà risentire del danno sociale dell’usare del materiale in maniera non voluta dai suoi autori.

Perlomeno hanno usato l’ultima versione (4.0) della CC-BY, quindi non mi sento di lamentarmi.

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Questa è infatti la ragione della disponibilità delle clausole aggiuntive. Filosoficamente, gli autori della CC sono opposti ad esse, ma si tratta di un compromesso, perché non averle porterebbe o ad autori che decidono di non liberare le proprie opere, o della proliferazione di licenze meno compatibili e che quindi danneggiano la filosofia del contenuto libero.

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Stavo per rispondere: Not The End è CC?! Ma dai? Quindi sono dei fighi! Fammelo leggere che poi magari glielo compro pure solo per supportarli.

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Aggiungo che quasi tutti i giochi pubblicati da Mammut RPG o dai membri del collettivo di ideatori di giochi sono rilasciati con una qualche licenza Creative Commons. In particolare, il primo gioco pubblicato da Antonio Amato, La spada e gli amori, ha il testo completamente rilasciato in Creative Commons BY-SA 4.0 sia in italiano sia in inglese.

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Su suggerimento di @ranocchio, ho riorganizzato i giochi in ordine alfabetico, mantenendo comunque la suddivisione per licenza.
Ho aggiunto anche il gioco indicato da @danieledirubbo.

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Uh, ma la solarwiki in italiano è completa? Non sapevo.

Ho aggiunto In the Light of a Ghost Star e il suo hack fantasy, In the Dark of a Fallen Empire (con la mia traduzione italiana).

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Io non ho avvisato MA ho modificato il link a Lady Blackbird, con il sito ufficiale (che contiene anche i sequel)

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GLOG, regolamento OSR minimale e super hackerabile è sotto licenza CC BY. Qui quella tradotta in italiano (umilmente da me)

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@zeruhur mi stavo giusto chiedendo dove fosse finita la traduzione di GLOG.

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Allora, ho chiesto chiarimenti direttamente alla Magpie e mi hanno risposto che la mia interpretazione è corretta: Halcyon City e i personaggi usati negli esempi, la AEGIS e altre parti dell’ambientazione non sono sotto CC, mentre il resto del regolamento (manuali di espansione compresi) lo è.
Quindi avrebbero potuto spiegarlo molto meglio nei loro manuali, ma almeno “la ciccia” è liberamente riutilizzabile.

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Beh, indipendentemente da quello che dichiarano in un’email, mi dispiace molto per loro ma non è quello che hanno scritto nel libro. Una volta rilasciata, una licenza Creative Commons non si può revocare.

Poi, magari qualcuno non vuole comunque usarlo per non infastidire la Magpie. Ma non hanno alcuna base legale per difendere l’uso libero del loro testo contenente quegli elementi.

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Elaboro, perché poi la gente legge queste cose e capisce fischi per fiaschi.

The entire text of Masks is released under a Creative Commons Attribution 4.0 International license. CC BY 4.0 Deed | Attribution 4.0 International | Creative Commons Halcyon City, the Exemplars, and other setting or fictional elements unique to Masks are copyright Magpie Games, 2016.

C’è scritto che l’intero testo è sotto CC. Non che l’intero testo eccetto degli elementi di ambientazione. Il fatto che dichiari il copyright poco dopo non esclude la licenza CC, un lavoro può essere sotto CC e contemporaneamente essere sotto copyright, anzi, è assolutamente normale, dato che CC è una licenza di copyright. In più, i cosiddetti copyright notice non servono praticamente a niente, dato che un lavoro è protetto da copyright anche se non lo scrivi. Non sono mai stati qualcosa di valido all’infuori dagli Stati Uniti, e non sono obbligatori nemmeno negli Stati Uniti dal 1989.

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