[Black Mass] Un gioco di Will Jobst del 2019

Sono riuscito a provare Black Mass ad Halloween. Ho scritto qualcosa a riguardo su Instagram:

Lo scorso 31 ottobre ho avuto il piacere di provare “Black Mass” (@willjobst, 2019), un gioco di ruolo nel quale si interpretano una donna e una ragazzina, Lydia e Catherine, in fuga dalla città di Salem, nel tragico anno 1692.

Che dire? È un gioco davvero a tema per Halloween. Lo abbiamo giocato con tanto di tarocchi, candele e con sotto la colonna sonora ufficiale del gioco. Il suo colore è davvero potente, anche se, per il mio gusto personale, alcune meccaniche sono meno solide di quello che mi sarebbe piaciuto.

Comunque sia, ve lo consiglio. :wink:

2 apprezzamenti

Trovo molto interessanti i giochi dove si interpretano insieme dei personaggi. È qualcosa che mette molto in discussione il rapporto biunivoco personaggio-giocatore che per alcuni è un dogma del gioco di ruolo. Anche se ho come l’impressione che non riuscirei sempre a giocare così.

Mi spiegheresti un pochino come funziona questa cosa, in pratica, in questo gioco?

P.S. Dove posso trovare Black Mass?

Lo trovi a 9 $ su itch.io. Se acevi contribuito al vechio bundle contro il razzismo, lo avrai già da riscattare.


Allora, ognuno dei due personaggi ha dieci personalità. All’inizio della partita, ogni giocatore sceglie una personalità per ciascuno dei due personaggi (sono delle schede su fogli ritagliabili). Quando prendi le personalità, il game master ti fa delle domande (da manuale), che contribuiscono a fornirgli degli indicatori di interesse tematico (flags) e una base dalla quale iniziare la storia.

All’inizio della storia, i due personaggi stanno fuggendo da Salem, nella notte, verso la foresta. All’inizio, i personaggi non sono “presi”, ma quando questo avviene il game master deve peggiorare la situazione per spingere qualcuno a “prenderli”. Una volta che li prendi, peschi tre carte da un mazzo di tarocchi, che tieni coperte davanti a te, e accedi a delle azioni generali, tipo le mosse dei Powered by the Apocalypse, che sono uguali per tutti, e a delle azioni specifiche per la tua personalità, che sono sempre legate al soprannaturale.

Quando compi un’azione generale o specifica, peschi un tarocco. Se ricade sotto lo stesso seme dell’azione, hai un successo che ti consente di prendere tre opzioni dalla lista; se è di un altro seme, una sola. Se è un arcano maggiore, il game master complica la situazione.

Quando vuoi tu o quando finisci le carte, puoi cedere il personaggio e rimetterlo al centro del tavolo. A quel punto, chiunque altro può prenderlo, subito o aspettando un po’, ma più aspetti e più il game master deve ancora mobilitare la situazione.

Lo scopo del gioco è arrivare alla celebrazione di una “messa nera” al centro della foresta, nella quale le due protagoniste possono cambiare la realtà. Per arrivarci hai due opzioni: o finite il tempo per giocare o ogni personalità ha raccolto i requisiti per la messa nera. Su ogni scheda li hai scritti e, per raccoglierli, devi scartare una carta senza giocarla.

Nella mia esperienza il gioco parla di chi sono i personaggi e di come tenteranno di cambiare il mondo alla luce della propria esperienza. Chi sono e perché fuggono è emergente. Cosa faranno dei loro poteri è emergente.

Non ricordo bene tutti i dettagli – vi ricordo che non ho letto il regolamento – ma spero di essere stato chiaro. Se avete delle domanda, sarò contento di rispondervi.

1 apprezzamento

Che figata. Sei proprio bravo a presentare i giochi :slight_smile:

1 apprezzamento

Grazie. Sei la seconda o la terza persona che me lo dice nel giro di due giorni… :sweat_smile:

1 apprezzamento

Dev’essere vero, allora :thinking:

1 apprezzamento

Damn, allora l’ho “comprato” due volte :rofl:
L’ho letto con interesse, anche se non credo che riuscirò a provarlo. Purtroppo necessita di un intero gruppo che se la cavi bene con l’inglese, e questo mi darà problemi…

Son curioso a proposito delle meccaniche che hai trovato scricchiolanti: in che punti?
Non avendolo giocato, mi è sembrato che tutta la parte meccanica fosse un po’ fine a se stessa, ovvero “che tu riesca bene con le pescate, o che tu fallisca miseramente e consumi il mazzo, alla fine si arriva alla Messa Nera e il gioco è finito.” Magari mi sbaglio.

Un problema generale che riscontro con questo genere di giochi è che sembra quasi che vai avanti a giocare “a testimone”. Io prendo il libretto, sto lì a fare la mia mossa e il resto del contesto narrativo viene un po’ meno. Questa cosa la patisco abbastanza, perché mi dà l’idea di giocare in maniera molto scattosa e poco naturale. C’è anche da dire che questo succede sempre nei giochi o nelle partite nelle quali si gioca in maniera molto meccanica senza dare davvero consistenza al mondo immaginario di gioco.

2 apprezzamenti